venerdì 25 novembre 2011

Mercoledì 23 Novembre a Vibo: c'era "La meglio gioventù per la Calabria, per il PD"

Tantissimi ragazzi e ragazze da ogni parte della Calabria sono giunti a Vibo Valentia per partecipare all'incontro di mercoledì pomeriggio con il Presidente Oliverio, intitolato: ''Adesso ricostruiamo l'Italia. La meglio gioventu' per il Pd e per la Calabria''. Il Presidente della Provincia si è rivolto così ai giovani che lo hanno interpellato: “Da qui puo' partire davvero una nuova Primavera per la Calabria. L'invito che mi avete rivolto nei giorni scorsi costituisce un segnale fortemente positivo ed una significativa conferma al nostro intento di dare un contributo generoso e di impegnarci al rilancio del Pd e della sua funzione in Calabria. Sono venuto qui soprattutto per ascoltarvi perche' ritengo che il futuro della Calabria non possa prescindere dal vostro contributo, dalle vostre idee, dal vostro impegno e dalla vostra disponibilita' a scendere in campo ed a mettervi in gioco in prima persona per aprire una stagione nuova nella vita di questa terra. In rappresentanza della Giovanile sono intervenuti il segretario regionale Luigi Guglielmelli, che ha presentato i giovani del Pd come i giovani calabresi che vogliono fare uscire la loro Calabria dall’abbandono a cui è stata condannata dalla politica anti-meridionale e leghista del precedente governo, seguito da tanti giovani che hanno invocato a gran voce la celebrazione dei congressi, attraverso la partecipazione reale e convinta degli iscritti. Il Pd in questo giorno si è presentato con il suo lato migliore: un esercito di ragazzi e ragazze che scalpita, che vuole scendere in campo per sostenere ed aiutare il percorso di ricostruzione e di rilancio del partito per il quale Mario Oliverio, assieme a tanti altri dirigenti e rappresentanti istituzionali, hanno dichiarato di volersi fortemente impegnare. ''Da voi, che siete disponibili ad impegnarvi o che siete gia' impegnati in diverse esperienze nei territori, ai diversi livelli - ha concluso Oliverio - puo' venire la spinta decisiva a costruire un soggetto politico capace di diventare il motore del processo di cambiamento necessario alla Calabria''.

Umile Fabbricatore

lunedì 21 novembre 2011

Giovani Democratici Calabria promuovono "Adesso ricostruiamo l'Italia, la meglio gioventù per la Calabria, per il PD"

Forse l’Europa sta vivendo davvero la crisi più profonda dalla seconda guerra mondiale. E forse l’Italia non è mai stata così in pericolo da quando è nata la Repubblica. Ci sono problemi macro-economici che schiacciano la crescita e lo sviluppo e ci sono state politiche neoliberiste che invece di produrre ricchezza e benessere hanno generato ingiustizia sociale, discriminazione e debito pubblico e privato.
Berlusconi e i Governi di centro-destra hanno in questi anni contribuito ad aggravare drammaticamente la condizione del nostro Paese sul piano economico e sociale ma anche morale e democratico.
Per il riscatto del nostro Paese è necessario un protagonismo nuovo e diretto delle giovani generazioni.
E’ cominciato nel processo di unificazione d’Italia ed è continuato durante la Resistenza e nei movimenti che hanno modernizzato il Paese, e deve accadere di nuovo.
Solo se si sostituirà l’apatia e la disillusione con la partecipazione civica e l’impegno politico di un’intera generazione l’Italia potrà vincere la sfida della modernità e del cambiamento.
Tutto ciò non deve scadere in un vuoto giovanilismo ma deve essere il frutto di un confronto libero, aperto e plurale tra le diverse generazioni al fine di progettare una società che sappia investire sui giovani in un contesto di coesione sociale e generazionale.
Il nostro partito ha dimostrato in queste settimane di avere a cuore l’Italia anteponendo gli interessi del Paese a quelli meramente elettoralistici, ed ha saputo costruire spazi di confronto e discussione per tutti come la scuola di formazione per i giovani del Sud in cui oltre 2000 giovani si sono confrontati insieme al Segretario Bersani sul futuro del Mezzogiorno e dell’Italia.
Così , in un momento così difficile, il PD Nazionale  è in campo con iniziative, manifestazioni e dibattiti per tenere alta la vigilanza democratica e per chiamare a raccolta tutte le forze democratiche ad una assunzione di responsabilità nazionale e ad un robusto protagonismo.
In Calabria, per le note vicende, il PD invece è acefalo e soprattutto senza organismi legittimati capaci di elaborare iniziativa politica e proposte programmatiche.
Si rischia di perdere ogni contatto con la società e le organizzazioni collettive per mancanza di presenza attiva sul territorio e nel dibattito politico.
Eppure la Calabria non sta meglio dell’Italia e dell’Europa, anzi.
Gli indicatori economici mostrano la nostra regione quale cenerentola d’Europa, con una recessione economica ormai perpetua ed una povertà crescente che ormai intacca strati elevatissimi della società.
A soffrire ancora di più sono i giovani calabresi, scoraggiati e impotenti rispetto all’immobilismo secolare della nostra terra e costretti, loro malgrado, ad emigrare in cerca di lavoro, di futuro e dunque di libertà.
Non possiamo più attendere.
Il PD che è il Partito del lavoro e dei valori costituzionalmente sanciti, ha il dovere e non il diritto di stare affianco dei lavoratori cassintegrati, dei disoccupati, dei giovani precari, dei piccoli imprenditori strozzati dalla crisi, degli artigiani mortificati da un fisco ingiusto, dei giovani professionisti privi di qualsiasi diritto.
Il PD deve porsi come una grande forza democratica, moderna e capace di prospettare un progetto credibile e attrattivo per il futuro. Perciò i giovani e la loro condizione devono costituire il centro di una proposta programmatica e di governo.
Il PD ha il dovere di fare una intelligente opposizione istituzionale e soprattutto opposizione politica e sociale.
Il PD ed i suoi rappresentanti devono essere  esempio di rettitudine morale e di trasparenza, anteponendo alle ambizioni personali gli interessi generali, riconoscendo il merito e non la cooptazione. Solo così è possibile dare forza e credibilità alla affermazione dei diritti per spazzare via privilegi e rendite e per rompere il sistema delle corporazioni che costituiscono una gabbia soffocante per la società italiana e, in particolare, per i giovani.
La Calabria ha bisogno di Pd forte ed autorevole e per questo abbiamo accolto con favore le numerose iniziative promosse in questi giorni dal Presidente Mario Oliverio vedendo in esse un tentativo disinteressato di innescare il dibattito politico, di unire le forze e di favorire la rinascita democratica del PD attraverso la celebrazione dei congressi.
Ed è per questo come giovani PD calabresi  nell’ambito di quelle iniziative abbiamo chiesto un incontro per discutere della Calabria, della questione dei Giovani e del PD e per dare un nostro contributo originale fatto dai giovani al dibattito già intrapreso.
L’iniziativa promossa e partecipata da giovani dirigenti e giovani amministratori provenienti da tutte le province calabresi si terrà Mercoledì 23 Novembre 2011 alle ore 16.30 a Vibo Valentia presso l’Hotel 501. 


(Fonte: www.strill.it)

Tra le decine di adesioni pervenute, tre sono da parte di membri della giovanile di Bisignano (in ordine alfabetico): 
Fabbricatore Umile - Coordinamento GD Bisignano
Perri Rosario - Coordinamento GD Bisignano
Tripodi Carmen - Coordinamento GD Bisignano


GD BISIGNANO

lunedì 14 novembre 2011

Crotone: grande successo per la manifestazione per dire basta al commissariamento emergenza rifiuti

Alcuni giorni fa avevamo postato un articolo per pubblicizzare la manifestazione che si sarebbe dovuta tenere a Crotone per chiedere la fine del commissariamento all'emergenza rifiuti in Calabria. La manifestazione, organizzata dalla Rete per la Difesa del Territorio "Franco Nisticò", ha avuto un grande successo e ha visto una forte partecipazione da parte di coloro che vogliono lottare per una gestione pubblica del ciclo dei rifiuti. Vi riportiamo un articolo che fa il punto sulla situazione e sulla manifestazione.


"Crotone, 12 novembre 2012. Grande successo per la manifestazione che chiedeva la fine del commissariamento emergenza rifiuti in Calabria.
Sono ormai passati 15 anni da che è stata istituita la figura del commissario all’emergenza rifiuti in Calabria. Questa regione sembra davvero non poter fare a meno di emergenze: emergenza nave dei veleni, emergenza lavoro, emergenza casa, emergenza dissesto idrogeologico,emergenza ndrangheta, emergenza scuola, emergenza rifiuti.
La manifestazione , organizzata dalla rete difesa del territorio “F. Nisticò” ha inteso manifestare il propripo dissenzo rispetto al commissariemento, quindi ne richiedeva la fine.
A Crotone, da tutta la Calabria in 5000 per dire “mo basta – delle nostre vite decidiamo noi”. Era da anni che la cittadina pitagorica non conosceva una simile mobilitazione, liberi cittadini, ambientalisti, militanti, studenti universitari e medi,soprattutto studenti di quelle scuole che a Crotone sono state costruite, così come tante altre stutture pubbliche, coi materiali di risulta, altamente tossici,
provenienti dalle morenti industrie che hanno devastato una città intera seminando morte e disturzione.
La scelta di svolgere a Crotone questa manifestazione , infatti, non è stata casuale. La città è stata praticamente soggiogata al volere delle industrie, soprattutto legate all’Eni e all’oggi, morte le industrie, sono rimaste solo carcasse di ferro che testimoniano visivamente l’inganno e il miraggio di uno sviluppo che non c’è, intanto i veleni delle scorie pericolose, sono rimasti a pesante eredità epr noi e per le future generazioni che vedono così seriamene ipotecata la loro stessa vita.
La città, ancora sta aspettando una bonifica che ancora non c’è se non sulla carta, ovvero è la stessa ENI che sta provvedendo a redigere un piano di bonifica…prima avvelenano e poi dovrebbero pulire? Forse la bonifica è solo un altro pretesto per spremere ulteriormente una vacca già anoressica.
Ad ogni modo la manifestazione del 12 novembre è stata del tutto riuscita in termini di partecipazione e, soprattutto, di contenuti espressi.
Non si è trattato di una semplice passeggiata ma è stato tangibile un coinvolgimento reale nato come esigenza sentita dal basso, nessun mentore che chiama al rapporto le truppe cammellate dunque.
Rimanendo alla cronaca degli avvenimenti una prima parte del corteo, nella mattinata assolata (a dispetto di tutte le previsioni che parlavano di temporali) ha preso il via da un luogo del tutto inquietante: grandi carcasse di ferro, un tempo industrie, incombono minacciose sul mare , paesaggio da film apocalittico dunque. Il corteo si muove per le vie cittadine e arriva a sfilare sotto le porte delle scuole di Crotone dove si è unito lo spezzone, allegro e colorato degli studenti medi.
Certamente molte erano le persone che si affacciavano dai balconi mentre gran parte dei commercianti aderiva alla manifestazione chiudendo le serrande del negozio ed esponendo il manifesto ‘mo basta’.
Arrivati in piazza sono partiti i vari interventi dal palco : studenti medi ed universitari, esponenti della RDT, tante persone che vivono quotidianamente la questione ambientale. Finalmente niente politici e politicanti da un palco calabrese per una manifestazione appunto nata da una reale esigenza popolare.
Molti applausi e tanto consenso , solo qualche fischio quando sono saliti sul palco legambiente, WWF, CGIL che malgrado le numerose difformità di pensiero, ma forse anche di linguaggi, rispetto alla RDT hanno comunque avuto voce in un contesto di democrazia e libertà di espressione del proprio pensiero.
Per tutta la manifestazione ha operato il mediacenter allestito da transizionedifase e indymedia calabria, difatti oltre a fungere da supporto alla manifestazione il mediacenter ha fornito una cronaca in diretta della manifestazione trasmessa dalla web radio transizionedifase.
Il lavoro dei mediattivisti calabresi è stato dedicato a Ciccio Svelo, indimenticato compagno, fratello, amico".

domenica 13 novembre 2011

Pubblicata la terza edizione de "IL DEMOCRATICO"


Cari lettori e care lettrici, 
è appena uscita nelle edicole del paese il terzo numero de "IL DEMOCRATICO", il foglio di informazione del Circolo PD di Bisignano. Noi vi mettiamo a disposizione il link dove potete visualizzarlo on-line e scaricarlo, assieme al link delle edizioni precedenti:


Buona lettura!

GD BISIGNANO

lunedì 7 novembre 2011

Cosenza, GD: "Principe non ha cultura di partito"

Di seguito, nota dell'Esecutivo regionale GD: 


Siamo sorpresi da quanto dichiarato dal nostro Capogruppo in Consiglio regionale On. Principe circa le modalità di selezione dei giovani all’interno del PD. La tesi portata avanti dall’On. Principe secondo cui solo i giovani eletti possono accedere a ruoli di dirigenza e guida politica è del tutto fuori dalla storia nonché in contrasto con i principi e i valori del PD. Siamo cresciuti con una cultura politica per cui i giovani sono selezionati in base alla loro militanza, passione, capacità di analisi e di proposta, merito e invece leggiamo increduli che nel partito sognato da Principe solo i giovani eletti hanno i requisiti per fare politica mentre le migliaia di giovani impegnati nel partito non hanno alcun titolo per poter portare avanti le proprie idee e proposte.
Noi crediamo che in un partito si cresce insieme attraverso lo studio e la militanza politica nei circoli e nei movimenti e che il momento dell’elezioni è solo un momento conclusivo di un’esperienza maturata tra la gente e tra gli iscritti al partito. Apprendiamo increduli invece che solo chi ha esperienza amministrativa può aspirare a ruoli di dirigenza in netto contrasto con quanto affermato dal nostro statuto che invece pone delle incompatibilità tra funzioni di partito e ruoli istituzionali a carico proprio degli eletti.
In effetti il rischio che si vuole evitare è che gli eletti si sostituiscano nell’elaborazione degli indirizzi di politica generale agli organi del partito perdendo di vista gli interessi generali e collettivi a cui il nostro partito deve tendere. Quella che Principe propone è una rivoluzione tolemaica per cui non è il partito a selezionare le candidature ma sono gli eletti a selezionare i dirigenti di partito. Forse questo metodo andava bene in qualche partito del ‘900 in cui i giovani delfini crescevano o nelle segreterie personali di ministri e sottosegretari o nei salotti di casa di qualche cacicchio locale ma non può essere accettata  in un partito moderno che deve guardare alla meritocrazia dei giovani militanti e dirigenti.
Il dato preoccupante dell’analisi dell’on. Principe è il persistere della più bieca cultura di governo: la “partitocrazia”.
Il PD non è ne il PCI, ne la DC ma nemmeno il PSI degli anni 80 (Craxismo): occorre ribadire l’autonomia dei partiti rispetto alle istituzioni ed ai governi.
Questo è un dato fondativo della nuova fase.
Inoltre vorremmo capire che cosa è un congresso se non un’ elezione con una differenza rispetto a quelle amministrative e cioè che nel congresso le persone vengono valutate per ciò che dicono e si impegnano a fare per il partito e per la linea politica che intendono tenere sulle grandi tematiche politiche mentre nelle elezioni di Rende, ad esempio, le persone vengono giudicate per ciò che dicono e si impegnano a fare per le politiche amministrative di quel comune. In definitiva non pensiamo che un abitante di Rossano o Paola sia interessato a qualche giovane amministratore di Rende ma sia maggiormente interessato ad ascoltare chi ha proposte politiche che riguardano l’intera provincia e la regione nel suo complesso. Infine sia prudente il nostro Capogruppo quando parla di burocrazia giovanile perché in questo modo offende migliaia di iscritti e militanti che senza aver il pennacchio di consigliere o assessore si impegnano ugualmente tanto quanto gli eletti  per il PD partecipando a riunioni, manifestazioni, iniziative e soprattutto a campagne elettorali ed il tutto per semplice senso di appartenenza e di militanza.
Infine un esempio di quanto sia pericolosa la sovrapposizione dei ruoli politici ed istituzionali è testimoniato da quanto successo a Rende in cui la giovane consigliera Bafaro, a cui era stato affidato anche il ruolo di segretario politico cittadino del PD, ha abbandonato il partito per una virata eccezionale nell’Udc di Occhiuto. Se sono questi i giovani che Principe seleziona preferiamo i giovani non eletti ma che hanno senso d’appartenenza, intelligenza politica e  grande voglia di fare.

Alessandro Gennaro Alessio – Esecutivo regionale GD
Rosario Perri - Esecutivo regionale GD
Gaetano Marcovechio– Esecutivo regionale GD



(Fonte: www.strill.it)

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