Ieri, presso l’Aula Magna dell’I.I.S. di Bisignano "Enzo Siciliano", si è tenuto un convegno sul tema della legalità in cui sono intervenuti anche, e soprattutto, gli studenti dell’istituto. Durante l’incontro, atto a favorire una miglior partecipazione dei giovani all’impegno sociale, si è discusso di varie tematiche come la mafia e l’indolenza dello Stato. Questo è l’intervento tenuto dagli studenti membri del circolo dei Giovani Democratici di Bisignano, incentrato sulla figura di Peppino Impastato, nostro simbolo fin dalla nascita della formazione.
Con il termine "legalità" s’ intende l’ osservanza della legge cioè le norme democratiche che regolano la vita civile. Lo Stato dovrebbe essere il primo garante della legalità, ed essere presente e partecipe in tutto il territorio cittadino. Dove manca lo Stato si creano quei piccoli centri di potere occulto che forse, favorendo lo Stato stesso, si ritrovano a “comandare” in quelle parti di territorio “perse”. Da anni l’ Italia è il centro del sistema che regola l’ organizzazione criminale, e che ha visto, negli anni, una parallela lotta contro di essa da parte di alcune persone che hanno avuto a cuore questo dramma. Vogliamo tra questi ricordare Peppino Impastato, al quale abbiamo intitolato la nostra sezione. Peppino Impastato era un ragazzo come tanti che ha avuto il coraggio di ribellarsi alla sua famiglia di stampo mafioso, intraprendendo la lotta contro di essa con varie azioni che predicavano il cambiamento della realtà siciliana compromessa dalla mafia. Egli parlava dritto al cuore dei giovani, trasmettendo loro tutto il desiderio di giustizia e libertà. Una delle sue più famose iniziative fu l’ apertura di “RADIO AUT” , nella quale parlava liberamente e a volte con strafottenza dei mafiosi. Il 9 Maggio 1978 in radio è stato trasmesso questo discorso dall’ amico di Peppino, Salvo Vitale: “Questa mattina Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio di chiusura della campagna elettorale. Non ci sarà nessun comizio, non ci saranno più trasmissioni. Peppino non c'è più, Peppino è morto, si è ucciso. Si, non sorprendetevi, è andata proprio così! I carabinieri lo dicono, lo dice il magistrato... hanno trovato un biglietto: voglio abbandonare la politica e la vita... questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione... e lui per abbandonare la politica che cosa fa? Va alla ferrovia, picchia la testa contro un sasso, macchia di sangue tutt'intorno, poi si avvolge nel tritolo e salta per aria sui binari... suicidio! Come l'anarchico Pinelli, che vola giù dalla finestra della questura di Milano, come l'editore Feltrinelli che salta su un traliccio dell'Enel... questo leggerete sui giornali, questo vedrete alla televisione... anzi non vedrete proprio niente... perché questa mattina giornali e televisione parleranno di un fatto molto più importante... del ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro, ammazzato come un cane dalle brigate rosse. E questa è una notizia che fa impallidire tutto il resto, per cui: chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia! Chi se ne fotte di questo Peppino Impastato! Adesso spegnetela questa radio, giratevi dall'altra parte. Tanto si sa come va a finire, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso... quella che non aveva Peppino... domani ci saranno i funerali... voi non andateci... lasciamolo solo! E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo! Non perché fa paura ma perché ci da sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace! Noi siamo la mafia! E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, un nudo mescato cu'n niente!”
In questo discorso l’ unica cosa che si percepisce è la rabbia, nei confronti della mafia e della gente sempre più omertosa, inclusi chi dovrebbe in primis svolgere un’ azione a favore della legalità. Ma fortunatamente nei giovani è nata, con la sua morte, la voglia di cambiare. Centinaia di giovani, infatti, prima dei suoi funerali si sono riuniti in suo onore con il proposito di mandare avanti il suo progetto. Oggi vogliamo trasmettere, a chi ci ascolta, quest’ ideale, nella speranza che il suo cuore s’ illumini di cambiamento.
“La mafia uccide, il silenzio pure”.
Non esistono le cose giuste e le cose sbagliate, ma esiste il bene ed esiste il male. Esiste la verità ed esiste l’omertà. Qualsiasi verità omessa è mafia ed illegalità! E fin quando non avremo il coraggio di ribellarci, di guardare le cose con obiettività, fin quando staremo chiusi in noi stessi e nei nostri interessi personali, la mafia sarà padrona anche dell’aria che respiriamo, sta ad ognuno di noi decidere!
L’illegalità è semplicemente essere prigionieri nella propria ignoranza, e purtroppo l’ignoranza è forza, ma non possiamo accettare di essere rappresentati o peggio governati dall’ignoranza, perché ci sono persone che credono nella cultura e che per la cultura muoiono. Allora bisogna insegnarla questa legalità, bisogna inseguirla fin da piccoli e bisogna insegnarla attraverso degli esempi, esempi che possono essere trasmessi solo con le fiabe, quelle fiabe che, sembra strano, ma ci aiutano a crescere, a vivere. Ma bisogna sapere che :’’Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già... Si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno alcuni scrittori, Non dicono che la mafia c'è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.’’
In questo discorso l’ unica cosa che si percepisce è la rabbia, nei confronti della mafia e della gente sempre più omertosa, inclusi chi dovrebbe in primis svolgere un’ azione a favore della legalità. Ma fortunatamente nei giovani è nata, con la sua morte, la voglia di cambiare. Centinaia di giovani, infatti, prima dei suoi funerali si sono riuniti in suo onore con il proposito di mandare avanti il suo progetto. Oggi vogliamo trasmettere, a chi ci ascolta, quest’ ideale, nella speranza che il suo cuore s’ illumini di cambiamento.
“La mafia uccide, il silenzio pure”.
Non esistono le cose giuste e le cose sbagliate, ma esiste il bene ed esiste il male. Esiste la verità ed esiste l’omertà. Qualsiasi verità omessa è mafia ed illegalità! E fin quando non avremo il coraggio di ribellarci, di guardare le cose con obiettività, fin quando staremo chiusi in noi stessi e nei nostri interessi personali, la mafia sarà padrona anche dell’aria che respiriamo, sta ad ognuno di noi decidere!
L’illegalità è semplicemente essere prigionieri nella propria ignoranza, e purtroppo l’ignoranza è forza, ma non possiamo accettare di essere rappresentati o peggio governati dall’ignoranza, perché ci sono persone che credono nella cultura e che per la cultura muoiono. Allora bisogna insegnarla questa legalità, bisogna inseguirla fin da piccoli e bisogna insegnarla attraverso degli esempi, esempi che possono essere trasmessi solo con le fiabe, quelle fiabe che, sembra strano, ma ci aiutano a crescere, a vivere. Ma bisogna sapere che :’’Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, quello lo sanno già... Si insegna ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. Ed è quello che fanno alcuni scrittori, Non dicono che la mafia c'è, ma dicono che la mafia può essere sconfitta.’’
I Giovani Democratici del circolo ‘’Peppino Impastato’’ Bisignano, studenti I.I.S. Enzo Siciliano